
Jean-Baptiste Vaquette de Gribeauval
Nato ad Amiens, nel 1715, suo padre Jean Vaquette, signore de Gribeauval, era magistrato. All’età di 17 anni, si arruolò in artiglieria intraprendendo la carriera da ufficiale, da capitano venne inviato in missione in Prussia, poi promosso tenente colonnello, fu distaccato presso l’esercito austriaco, immediatamente prima dell’inizio della guerra dei sette anni. Si distinse in varie operazioni, fino a comandare l’artiglieria austriaca agli ordini del principe di Lichtenstein. Catturato dai prussiani, venne liberato con uno scambio di prigionieri e rientrò in Austria, dove fu decorato dall’imperatrice in persona con l’Ordine Militare di Maria Teresa. Al rientro in Francia fu promosso maresciallo di campo, diventando nel 1764, con la promozione a tenente generale ispettore dell’artiglieria e la nomina a commendatore dell’Ordine di San Luigi. A partire dal 1765 diede il via alla modernizzazione dell’artiglieria e del corpo del genio guastatori . Caduto in disgrazia nel 1774, venne interrotta la riforma e reintrodotto il sistema d’artiglieria precedente, Gribeauval si ritirò nelle sue terre dove fece costruire il suo castello.
Nel 1776, venne richiamato in servizio dal ministro della guerra Saint-Germain, in seguito ad una decisione presa da una commissione di cui faceva parte tutti i marescialli di Francia, il ministro lo nominò direttore dell’artiglieria e gli chiese di continuare l’opera, già iniziata, di rinnovamento. In quel periodo fu nominato gran croce dell’Ordine di San Luigi.
Sulla falsariga delle riforme effettuate dall’artiglieria austriaca e, soprattutto, da quella prussiana, di cui aveva potuto verificare l’efficacia nel corso del periodo in cui era stato distaccato in Austria, iniziò una razionalizzazione dell’artiglieria, rendendo fra l’altro gli affusti contemporaneamente più resistenti e più mobili sul campo di battaglia. Standardizzò e diminuì di numero i calibri delle bocche da fuoco. Nel 1776 pubblicò i suoi studi come “Tavole delle costruzioni dei principali sistemi d’artiglieria” Si deve a lui il sistema d’artiglieria Gribeuval, che diede all’artiglieria francese un’organizzazione superiore a quella delle altre armi analoghe dell’epoca, e che permise la vittoria sulla Prussia nella battaglia di Valmy 1792.
Morì a Parigi nel 1789 all’età di 74 anni. In suo ricordo nel 1847, gli fu intitolata una via di Parigi nella zona di Place de la Concorde.
Sistema di artiglieria Gribeauval
Tutta l’artiglieria terrestre francese era divisa in quattro classi di impiego: d’assedio, da fortezza, da costa e da campagna. Le prime tre classi erano praticamente fisse, mentre la quarta doveva essere sufficientemente mobile per permettere all’artiglieria di muovere almeno con la fanteria, e fu proprio su questa che incise maggiormente la riforma.
Il sistema di artiglieria Gribeauval prevedeva per l’artiglieria da campagna cannoni fusi in bronzo del calibro (determinato dal peso della palla) di 4, 8 e 12 libbre (ossia, approssimativamente, di 2, 4 e 6 kg), più un pezzo da montagna da 1 libbra. La gittata utile era di circa 600 m con carica a mitraglia e di 800 m per le palle piene. Sfruttando la tecnica del rimbalzo queste ultime potevano essere letali fino a circa 2000 m. Questi pezzi potevano sparare fino a due colpi al minuto, con serventi bene addestrati. Oltre ai cannoni era previsto l’utilizzo di un obice da 220 mm (8 pollici francesi), che poteva lanciare fino a 1200 m una granata del peso di 14 kg con un involucro di ferro cavo pieno di polvere esplosiva, nella polvere era inserito un innesco munito di due micce che prendevano fuoco all’atto dello sparo. Tutti i pezzi erano forniti di un congegno di alzo a vite per dare alla canna l’opportuno angolo di tiro.
Il sistema di artiglieria di Gribeauval è notevole anche nell’ambito della rivoluzione industriale, in quanto fu uno dei primi esempi di standardizzazione o “ Taylorismo” ( da Frederik Taylor 1881) di prodotti, destinata ad una produzione in cui veniva tenuto conto dell’intercambiabilità della parti. Prima della definizione del sistema gli affusti e le bocche da fuoco erano costruiti da ogni arsenale secondo i propri criteri, talvolta operando volutamente in modo difforme dagli altri, Gribeauval impose che tutti gli affusti, e tutti particolari relativi, fossero costruiti secondo un unico disegno, che arrivò a definire le dimensioni con la precisione almeno di un quarto di linea (2,228 mm) e predisponendo la costruzione di dime per verificare la rispondenza del pezzo ai requisiti. In questo modo il carico logistico della parti di ricambio fu notevolmente diminuito, dovendosi trasportare solo un numero limitato di pezzi, e non tutta una serie, sulla base di quanto prodotto dai diversi arsenali.
La standardizzazione o unificazione o normalizzazione o normazione è la procedura con cui vengono fissate le caratteristiche di un insieme di componenti o materiali in modo tale che siano compatibili fra loro. La standardizzazione permette di utilizzare un materiale che rientri negli standard (tabelle di unificazione) senza doverne definire tutte le caratteristiche, ma accettando quelle fornite dallo standard stesso. In questo modo si è sicuri che due componenti costruiti secondo lo stesso standard siano intercambiabili e che qualsiasi materiale prodotto secondo lo standard abbia le caratteristiche meccaniche e di utilizzo previste nello standard stesso. Nell’ambito dello sviluppo industriale di prodotti in grande serie la standardizzazione è stata uno dei punti cardini per l’ingegneria moderna.
[di Ilicio Quattrocchi, ph Sergius Bia]