La misura del tempo

In epoca napoleonico l’orologio da tasca era un oggetto raro, diffuso più che altro in città e tra i benestanti; la pendola a muro iniziava a diffondersi, ma la stragrande maggioranza della popolazione viveva al di fuori del tempo misurato in ore: ci si svegliava all’alba, si pranzava a mezzogiorno (inteso come il momento della giornata in cui il sole raggiunge la sua massima altezza) e si cessavano le attività lavorative quando scendeva la sera. I principali momenti della giornata erano scanditi dal suono delle campane: l’angelus del mattino e della sera servivano da punti di riferimento; altro sistema di misura del tempo era poi quello delle meridiane.

Per quanto riguarda la misura del tempo dell’anno, tra il 24 novembre 1793 e il  1° Gennaio 1806 in Francia e nei territori ad essa sottoposti fu in vigore il Calendario Repubblicano francese, in base a una decisione della Convention Nationale deliberata il 5 ottobre 1793. Gilbert Romme, professore di matematica e presidente della commissione che aveva ideato il calendario, motivó la decisione affermando che la nuova epoca dovesse «incidere con un nuovo bulino gli annali della Francia rigenerata», rinnegando «l’era volgare, era della crudeltà, della menzogna, della perfidia, della schiavitù; essa è finita con la monarchia, fonte di tutti i nostri mali».

Il calendario repubblicano consisteva di 12 mesi da 30 giorni, seguiti da un periodo di 5 o 6 giorni, jours complémentaires o sans-culottides, non rientranti in alcun mese. I mesi, inventati da Fabre d’Églantine, erano raggruppati in 4 stagioni in modo che i tre mesi di ogni stagione fossero in rima tra loro:

-Autunno (Rima in aire in francese, in aio in italiano)

Vendemmiaio (Vendémiaire) (22 settembre – 21 ottobre)

Brumaio (Brumaire) (22 ottobre – 20 novembre)

Frimaio (Frimaire) (21 novembre – 20 dicembre)

-Inverno (Rima in ôse in francese, in oso in italiano)

Nevoso (Nivôse) (21 dicembre – 19 gennaio)

Piovoso (Pluviôse) (20 gennaio – 18 febbraio)

Ventoso (Ventôse) (19 febbraio – 20 marzo)

-Primavera (Rima in al in francese, in ile in italiano)

Germile (Germinal) (21 marzo – 19 aprile)

Fiorile (Floréal) (20 aprile – 19 maggio)

Pratile (Prairial) (20 maggio – 18 giugno)

-Estate (Rima in idor in francese, in idoro in italiano)

Messidoro (Messidor) (19 giugno – 18 luglio)

Termidoro (Thermidor) (19 luglio – 17 agosto)

Fruttidoro (Fructidor) (18 agosto – 16 settembre)

Il calendario partiva dal 22 settembre 1792, equinozio d’autunno e data di fondazione della Prima Repubblica, corrispondente al 1° giorno del mese Vendemmiaio nell’anno I della Repubblica.

Nel calendario era abolito il concetto di settimana, i 30 giorni del mese erano infatti suddivisi in tre decadi di 10 giorni ognuna; l’ultimo giorno di una decade era il giorno di riposo. I nomi dei giorni della decade erano derivati dal numero di sequenza nella decade (Primidì, Duodì, Tridì, Quartidì, Quintidì, Sestidì, Settidì, Ottidì, Nonidì, Decadì). I 5 o 6 giorni sanculottidi non erano collegati ad una decade, ma ognuno commemorava un aspetto dello spirito repubblicano:

Giorno della virtù (17 settembre)

Giorno del genio (18 settembre)

Giorno del lavoro (19 settembre)

Giorno dell’opinione (20 settembre)

Giorno delle ricompense (21 settembre)

Giorno della rivoluzione (solo negli anni bisestili)

Nonostante il calendario repubblicano dovesse essere rispettato da tutti gli uffici pubblici, il popolo continuò ad osservare la domenica come giorno di riposo, che, del resto, ritornò ad essere il giorno ufficiale di riposo dopo la ratifica del concordato con la Santa Sede (18 aprile 1802).

Il 1° Gennaio 1806 Napoleone ripristinò il Calendario Gregoriano abolendo quello repubblicano, che successivamente tornò ad essere utilizzato solo durante il breve periodo della Comune di Parigi (1871).

[di Dario Pedrazini]

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