Le canzoni militari


(“Rouget de Lisle che canta la Marsigliese”, di Isidore Pils, 1849)

In un’epoca in cui il canto era una delle principali forme d’intrattenimento, la produzione di canzoni subì un notevole sviluppo durante la rivoluzione e l’epopea napoleonica, soprattutto in merito alle tematiche trattate.

Prima della rivoluzione l’esercito francese era formato principalmente da soldati di professione, che servivano nell’esercito più per denaro che per amor di patria. Questa mentalità si rifletteva anche sulle canzoni militari, che trattavano temi molto vaghi e banali e che in genere erano storielle e ballate cantate durante le marce o nei momenti di sosta al fine di ingannare il tempo.  Le tematiche più frequenti erano la vita militare, gli amori (spesso tragici) e la derisione di generali nemici o dei superiori, mai la politica.

Con la Rivoluzione e con il Primo Impero comparirono le prime canzoni di carattere politico: i generali avevano infatti capito che i canti, oltre ad alzare il morale della truppa, la motivavano. C’erano addirittura disposizioni per cui alcune canzoni dovessero essere cantate mentre si caricava il nemico in battaglia. Soprattutto durante la Repubblica, i soldati sentivano molto forte la motivazione a combattere per una causa giusta, l’abbattimento dei tiranni e la libertà del popolo. Il fatto di trovare canzoni di ispirazione politica, è un chiaro segnale di come la Rivoluzione avesse portato determinate tematiche anche ai piani più inferiori della società. Furono scritte numerose canzoni contro l’aristocrazia (la Carmagnole) o per celebrare le vittorie degli eserciti repubblicani (la Prise de Mantoue).

Alcune vecchie canzoni rimasero comunque in auge, come ad esempio la Piemontaise, che durante la Prima Campagna d’Italia i soldati francesi continuavano a cantare nonostante risalisse alla spedizione nei regni sabaudi durante la Guerra di successione spagnola (1706). Da sottolineare il fatto che in genere le canzoni non erano riportate in forma scritta e quindi venivano tramandate di generazione in generazione solamente per via orale.

Quando più tardi si instaurò l’Impero, numerose canzoni più “estremiste” e repubblicane vennero vietate, come ad esempio il celeberrimo Chante de Guerre pour l’Armée du Rhin, meglio conosciuto come Marseillaise, l’attuale inno nazionale francese. Altre vennero invece mantenute, come Le chant du départ (“Il canto della partenza”), composto nel 1794 da Marie-Joseph Chénier, che divenne l’inno del Primo Impero. ( https://www.youtube.com/watch?v=uqdxBh4ZUeM )

Nell’ambito militare possiamo trovare due principali tipi di canzone:

-canzoni da marcia: dal ritmo lento e cadenzato, servivano per intrattenere i soldati durante le lunghe marce e occupare la loro mente, aiutavano inoltre a mantenere il passo

-canzoni da intrattenimento: cantate dai soldati appunto come forma di divertimento o per ingannare il tempo la sera davanti ai bivacchi; erano spesso canzoni d’estrazione popolare, che potremmo definire ballate.

[di Tommaso “Risceau” Muzzini]

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