Richard d’Alton
Nacque a Rathconrath, in Irlanda, probabilmente nel 1733, da una antica famiglia, già signori del luogo. Molto giovane si arruolò nell’esercito Imperiale, uno dei molti irlandesi che vi fecero fortuna, dal Nugent al Brady. Il nostro si distingue nei conflitti nei quali l’Impero si trova, più o meno sul malgrado coinvolto, quali la guerra di successione austriaca, la guerra dei sette anni e la spartizione della Polonia, con conseguente occupazione della Galizia.
Il suo comportamento è anzi così brillante che, con lettera patente concessa il 25 aprile 1777, ottiene la nobilitazione da parte di Maria Teresa, dove si parla di “straordinari, fedeli e durevoli servigi in guerra, resi per 34 anni, con impeccabile attaccamento a noi ed alla nostra casa ducale … straordinarie prove delle sue capacità … prudenza e valore”. Successivamente, ottiene la promozione e partecipa alla guerra di successione bavarese e seda, pare con senza troppi scrupoli una rivolta in Transilvania.
Nel 1786 diventa Inhaber del 26° fanteria e viene spedito da Giuseppe II nei Paesi Bassi austriaci a sedare gli endemici movimenti indipendentisti autoctoni. Giunto a Bruxelles nel 1787, in sostituzione del conte di Murray, impiegò con larghezza il doloroso metodo del cannone e delle baionette. In circa di un anno di repressione, tuttavia, non riuscì affatto a reprimere la contestazione e, per giunta, disperse la non numerosa truppa in numerose e piccole guarnigione. Cosicché non fu in grado di opporre sufficiente resistenza quando venne la vera e propria insurrezione del Brabante, nel 1789: gli insorti ebbero un primo successo a Thurnhout, poi lo sconfissero a Gand e lo costrinsero ad evacuare Bruxelles, abbandonando artiglieria, tesoro pubblico (circa 2 milioni di fiorini) e moltissimi disertori passati ai ribelli.
Il suo comportamento non poteva avere gravi ripercussioni: Giuseppe II lo rimosse e venne formalmente accusato del mancato salvataggio dei 2 milioni di fiorini e quindi inviato a corte marziale. Diede quini alle stampe una serie di opere tese a dimostrare la sua innocenza; ricordiamo:
“Copies des lettres du Général d’Alton a l’Empereur Joseph II, rélativement aux affaires des Pays-Bas, en 1788 & 1789”
“Lettre de d’Alton à Sa Majesté l’Empereur et Roi, du 17 janvier 1790” (1790)
“La Dernière Correspondance entre le ci-devant ministre comte de Trauttmansdorff et le général comte d’Alton, après leur fuite des Pays-Bas”
“Note de M. le général d’Alton trouvée dans les papiers du gouvernement. (Bruxelles, 10 février 1788.) – Réflections en forme de réponse de M. le Cte de Trautmansdorff à la Note du général d’Alton”
“Mémoires pour servir à la justification de feue son exellence le général comte d’ Alton, et à l’histoire secrette de la révolution Belgique” (1791)